Gentile Direttrice Mazza, a meno di un anno dall’inizio del Suo mandato a Sofia, le iniziative dell’Istituto da Lei promosse e curate sono già tante. Qual è finora la Sua soddisfazione più grande?
Innanzitutto vorrei dire che pur essendo trascorsi solo pochi mesi dal mio arrivo a Sofia, ho l’impressione come se fossi qui da tanto tempo e questo mi fa piacere perché mi rendo conto di quanto sia facile instaurare positive relazioni culturali in Bulgaria. Non si tratta solo di quantità di eventi organizzati ma della qualità delle manifestazioni realizzate. Il livello culturale e artistico della capitale e in generale della scena bulgara è davvero straordinario. Gli interlocutori dei festival, delle rassegne, delle istituzioni e accademie bulgare sono molto attenti a mantenere alto il livello e questo naturalmente è qualcosa che contraddistingue anche la nostra promozione culturale nel Paese. Insieme all’Ambasciata d’Italia e agli altri attori del cosiddetto ‘Sistema Italia’ in Bulgaria portiamo avanti una strategia condivisa in cui ogni parte concorre a potenziare le altre al fine di raggiungere tutti lo stesso obbiettivo: promuovere l’Italia al più alto livello possibile insieme ai nostri interlocutori bulgari. E mi sembra che in questa direzione negli ultimi mesi abbiamo realizzato tanti eventi con reciproca soddisfazione. In particolare poi noto che le istituzioni bulgare che operano nel campo culturale si avvicinino a noi per portare in Bulgaria il meglio che l’Italia offre nei settori della musica, dell’arte, della letteratura. E per me è una grande soddisfazione vedere che insieme riusciamo a farcela, laddove noi da soli non riusciremmo a trovare un contesto così efficace e loro da soli non riuscirebbero ad intrecciare così proficue relazioni con artisti e rappresentanti del mondo culturale italiano.
Dopo il Suo arrivo, la Bulgaria L’ha sorpresa in qualche modo? Ci sono degli stereotipi relativi al nostro Paese che tra gli italiani sono diffusi e che a Lei piacerebbe confutare? Trova invece delle somiglianze fra i due popoli?
Sono rimasta piacevolmente sorpresa dal gran movimento culturale che esiste in questo Paese. Un dinamismo che mi ha piacevolmente travolto e nel quale mi sono trovata un po’ come a casa propria. Credo che lo stereotipo più diffuso tra noi rispetto alla Bulgaria sia che tra i Paesi europei essa sia considerata un paese povero, con poche possibilità economiche e quindi che la società qui sia un po’ meno sviluppata che da noi. Ma ovviamente gli stereotipi sono basati su generalizzazioni che spesso non corrispondono alla realtà effettiva di un luogo. La società bulgara mi sembra molto variegata, articolata, sviluppata e ho trovato molti punti di contatto con noi, ad esempio una certa semplicità nel tratto con la gente. È stato infatti molto semplice per me entrare in contatto con i bulgari, in pochi minuti si stabilisce subito una comunicazione senza grosse formalità, mentre in altri Paesi in cui ho operato nel corso della mia carriera non è stato sempre così. Magari si raggiungeva lo stesso risultato, ma dopo mesi, se non anni. Qui invece ci si guarda negli occhi e si arriva subito al punto. E questo facilita le cose. È un aspetto positivo che noi non conosciamo tradizionalmente dei bulgari.
Spesso poi da noi si dice del clima rigido della Bulgaria ma in effetti, a parte alcuni mesi d’inverno più freddi, per noi che siamo abituati ad un clima mediterraneo è piacevole vivere in questo Paese, che è contraddistinto da diverse aree climatiche e anche qui si nota quindi una varietà che non corrisponde al cliché tipico delle basse temperature che vi sarebbero per gran parte dell’anno in questo Paese.
Parlando di somiglianze, credo che ve ne siano tante: apertura verso il prossimo, una simpatia naturale verso l’Italia che porta subito a trovare punti in comune piuttosto che differenze, piacere del godere delle cose belle, amore per le arti. Ma ovviamente queste sono le mie prime impressioni in un Paese nuovo, sicuramente con l’andar del tempo approfondirò la mia visione delle cose e in questo consiste anche la bellezza del nostro lavoro all’estero: nello scoprire piano piano come le nostre idee sul Paese ospite vadano mutando rispetto all’inizio e come al termine del periodo sia avvenuta in noi una trasformazione, un arricchimento reciproco.
Siamo alla vigilia della Settimana della lingua italiana nel mondo che si svolgerà dal 16 al 22 ottobre 2023. Quale sarà l’argomento di quest’anno? Quali eventi sono in arrivo per il pubblico bulgaro?
La XXIII Settimana della Lingua Italiana nel mondo avrà come tema quest’anno: ‘L’Italiano e la sostenibilità’, un punto di partenza per promuovere nel mondo, attraverso la lingua italiana, la cultura della sostenibilità e l’immagine di un Paese che tende ad essere all’avanguardia sulle tematiche ambientali. In realtà la tematica di quest’anno si pone in linea di continuità sia con la scorsa edizione, che era dedicata alle giovani generazioni, sia con le celebrazioni per il centenario della nascita di Italo Calvino, autore dal visionario pensiero ecologista.
Per la Settimana della Lingua l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto hanno previsto diversi importanti eventi. Innanzitutto una esposizione pannellare dal titolo ‘Calvino qui e altrove’. L’esposizione, realizzata da Fondazione Mondadori e Laboratorio Calvino in collaborazione con la nostra Ambasciata d’Italia in Bulgaria, offre in una decina di pannelli trilingui (italiano, bulgaro e inglese) un itinerario visivo delle copertine dei libri più celebri di Calvino per ricostruire il viaggio delle sue opere nel mondo: ‘qui e altrove’.
Abbiamo poi in programma il 15 ottobre, sempre in onore di Italo Calvino, la realizzazione di una manifestazione nell’ambito della rassegna ‘Cinelibri’ interamente dedicata alla sua figura letteraria e alla sua importanza a livello mondiale. L’evento vedrà il coinvolgimento degli spettatori nell’atmosfera calviniana: non vorrei però anticipare troppo quella che nell’intento degli organizzatori del festival del cinema letterario dovrebbe essere una sorpresa, spero piacevole, per gli amanti della letteratura e di Calvino in Bulgaria.
Il 16 ottobre, sempre nell’ambito di ‘Cinelibri’ organizzeremo una serata di Gala dedicata all’Italia con un documentario su un altro grandissimo esponente della letteratura e cultura italiane del ‘900. Nel corso della Settimana è poi previsto un concerto di musica classica con la partecipazione di un artista italiano nell’ambito del Festival pianistico Extravaganza. Un programma quindi incentrato sulla lingua della letteratura e della musica, che speriamo incontri il favore del pubblico locale.
Per gli amanti della letteratura in tutto il mondo quest’anno ricorre un anniversario importante: i cento anni dalla nascita di Italo Calvino. Che cosa impareranno i lettori bulgari di Calvino dalla Mostra che l’Istituto inaugura per l’occasione?
I pannelli della mostra raccontano del successo mondiale ottenuto dai libri di Calvino, le copertine dei libri tradotti nelle principali lingue del mondo ma anche gli anni delle edizioni estere dei volumi. Alcune citazioni esemplari del suo pensiero, pure presenti nei pannelli, ci porteranno in quel suo mondo immaginario e affascinante. Un autore noto in tutto il mondo, che ha raggiunto il cuore dei lettori dei paesi più diversi. E anche in Bulgaria Calvino è stato molto tradotto e ciò testimonia dell’apprezzamento per la sua geniale personalità letteraria, sia da parte degli addetti ai lavori, sia dei lettori di questo Paese. Spero che questa mostra sia un punto di partenza per la scoperta di un autore fondamentale della letteratura mondiale del ‘900 anche da parte delle nuove generazioni, che forse non lo conoscono ancora. Il messaggio di Calvino è oggi più attuale che mai, le sue parole e i suoi libri appaiono premonitori di quanto sarebbe accaduto nel mondo solo pochi decenni dopo la sua scomparsa, ma di cui egli coglieva già i segni. E questo potrebbe portarci a riflettere che il mondo oggi deve assolutamente fermare la sua corsa impazzita verso la modernità e l’egoistico raggiungimento di un apparente benessere materiale, per realizzare un mondo che sia davvero sostenibile per tutti. Alla riscoperta di una nuova umanità, che rischia invece di perdersi, come aveva chiaramente visto il nostro grande Autore.
Alla prossima edizione del Festival letterario internazionale di Sofia nel mese di dicembre grazie al sostegno dell’Istituto avremo due illustri presenze italiane: Dacia Maraini e Franco Moretti. Cosa direbbe al pubblico per incuriosirlo a incontrarli dal vivo?
Si tratta di due autori diversi ma ugualmente importanti. Dacia Maraini, che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente da molti anni, è una straordinaria testimone della Letteratura italiana del ‘900 e costituisce un anello importantissimo di collegamento tra la letteratura di ieri e quella di oggi. In particolare la scrittrice presenterà una sua opera del 2022 data alle stampe in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. Il titolo del volume è ‘Caro Pier Paolo’ e la casa editrice Colibri ne ha curato la traduzione in lingua bulgara. Questo incontro costituirà una occasione unica per sentir parlare dalla viva voce di una grande autrice del nostro tempo di Pier Paolo Pasolini, autore, saggista, regista e poeta italiano con cui la Maraini, insieme con Alberto Moravia e Maria Callas ebbe modo di compiere molti viaggi in quel ‘terzo’ mondo di cui egli infaticabilmente aveva scritto. Vorrei dire al pubblico presente in Bulgaria di non perdere assolutamente questo incontro con la storia letteraria italiana.
Per quanto riguarda Franco Moretti si tratta di un critico letterario di livello mondiale che con i suoi studi e ricerche in ambito letterario ha dato un contributo straordinario al rinnovamento di tali studi, una pietra miliare per chi voglia approfondire il discorso intorno alla letteratura. Uno dei suoi grandi meriti è stato quello di aver introdotto un nuovo paradigma nella critica letteraria, ossia un metodo di tipo ‘scientifico’, oggettivo, all’interno di una disciplina umanistica. Ma sarebbero tantissimi ancora i meriti da ascrivergli e sicuramente l’incontro sarà di quelli che restano impressi per lungo tempo nella memoria dei presenti!
C’è un artista o intellettuale italiano che Le piacerebbe particolarmente far venire in Bulgaria? Quali sono i prossimi progetti dell’Istituto?
Mi piacerebbe invitare in Bulgaria un autore italiano per me straordinario, Erri de Luca, scrittore napoletano, autore di più di settanta opere e tradotto in 30 Paesi. Uno scrittore e intellettuale arguto e di altissimo livello, chissà se non riusciremo a portarlo alla Fiera del Libro di Sofia nel 2024….
Di progetti a breve termine l’Istituto di Sofia, che lavora sempre a stretto contatto con l’Ambasciata d’Italia di Sofia e tutto il Sistema Italia presente in Bulgaria, ne ha tantissimi! Si tratta di concerti con grandi musicisti italiani, cito ad esempio il gruppo dei Solisti Veneti che si è esibito al Varna Summer Festival lo scorso 12 settembre o la partecipazione al Festival di pianoforte ‘Extravaganza’ di Sofia. Parteciperemo poi alla realizzazione di un’opera barocca di Haendel che verrà eseguita per la prima volta in Bulgaria il 12 e 13 ottobre prossimi al Teatro dell’Opera di Sofia. Inoltre, abbiamo di recente partecipato al GuitArt di Plovdiv con un chitarrista classico d’eccezione, Nino D’Amico, già vincitore nella scorsa stagione del Primo Premio del concorso del Festival. Il settore del cinema vedrà una nostra nutrita presenza negli ultimi mesi dell’anno, quella ai festival Kinomania e Cinelibri, dove l’Italia sarà rappresentata da grandi autori del mondo del cinema contemporaneo. Ad ottobre partecipiamo alla ‘Biennale Internazionale del vetro’ con due artisti italiani; tra le opere esposte un oggetto preziosissimo di vetro soffiato di Murano. A novembre l’Italia, come ogni anno, celebra la Settimana della Cucina Italiana nel mondo e anche noi insieme all’Ambasciata d’Italia lo faremo, questa volta in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina di Sofia in un progetto che vede uniti il cibo e il cinema. A fine anno presenteremo una mostra dedicata alla Giornata Nazionale dello spazio, un progetto in cui si incrociano arte e scienza, ma vi sono anche tanti altri progetti in corso e sarà un piacere presentarli al pubblico della Bulgaria! Io ed i miei collaboratori vi aspettiamo!
Intervista di Daria Karapetkova